Quali sono i documenti necessari per lavorare in Spagna? Dove trovare le migliori offerte di lavoro? E soprattutto: conviene ancora andare a vivere in Spagna? Se stai pensando di trasferirti nella parte spagnola della Penisola Iberica e vuoi chiarirti le idee, questo è l’articolo che fa per te.
La Spagna potrebbe sembrare un Paese poco appetibile per chi sogna di andarsene dall’Italia con lo scopo di cambiare vita. In fondo ce lo ricordiamo tutti il capitombolo pauroso dell’economia spagnola seguito alla bolla immobiliare del 2009, che unita alla generale contrazione economica mondiale mise letteralmente in ginocchio il Paese.
Ma di acqua ne passa sotto i ponti, soprattutto se il Paese in questione si chiama Spagna. Negli ultimi anni infatti l’economia spagnola ha ripreso vigore. A cominciare dal PIL, che nel 2016 è cresciuto del 3.4%, quasi il doppio rispetto alla media europea e quasi tre volte rispetto all’Italia.
L’Italia non è un gran metro di paragone, lo sappiamo, ma la Germania sì e potrebbe stupirti scoprire che la Spagna dà del filo da torcere anche ai cugini teutonici, fermi a un pur dignitoso + 1,9%.
Dietro a questo nuovo miracolo economico spagnolo sembrano esserci le recenti riforme del mondo del lavoro (tra cui l’introduzione di importanti sgravi fiscali per chi assume), una forte crescita delle esportazioni e soprattutto un’impennata del turismo che ha beneficiato, suo malgrado, del rischio terrorismo dei paesi limitrofi.
Quindi la Spagna è tornata nuovamente in cima alle destinazioni migliori per chi intende cambiare vita? Sembrerebbe proprio di sì. Ma prima di mettere quattro stracci in valigia e partire alla volta della Terra Promessa è importante porsi qualche domanda. Ad esempio: in quale parte del Paese conviene trasferirsi?
Dove andare a vivere in Spagna?
La Spagna è grande: 17 comunità autonome (tra cui isole Canarie e Isole Baleari), a cui si aggiungono le città autonome di Melilla e Ceuta in Marocco. Questo dovrebbe farti già capire che parlare di vivere in Spagna senza specificare dove significa generalizzare e generalizzare è sempre pericoloso, soprattutto se in ballo c’è una scelta di vita.
Per chi vuole trasferirsi a vivere alle Canarie ho dedicato un articolo a parte, in questo mi concentrerò solo sulla Spagna peninsulare.
Come in Italia, in Spagna ci sono profonde differenze tra nord e sud, differenze di cultura, di lingua e anche di opportunità di lavoro. Trovare lavoro in Andalusia, per dirne una, non è facile come nel ricco nord. Se vuoi capire in quale città della Spagna andare a vivere devi per prima cosa capire che tipo di lavoro cerchi.
Se vuoi lavorare nel mondo della ristorazione e ricezione turistica le città migliori sono sicuramente Barcellona, Valencia e Alicante, in misura minore anche Madrid.
Se però vuoi lavorare nel mondo della ristorazione e vuoi entrarci da protagonista aprendo una pizzeria, un forno, una piadineria, insomma un’attività tua, ricorda che in queste città si concentra anche la maggior parte degli italiani e la concorrenza è davvero spietata.
Meglio, in questo caso, valutare le città del sud, oppure, se riesci a scendere a patti con il clima più freddo, anche la parte più settentrionale del Paese, ad esempio i Paesi Baschi.
Lavorare in Spagna, settori e professioni
Del turismo e della sua recente impennata abbiamo già detto, non credo servano altre parole per sottolineare quanto questo settore sia ancora oggi un’enorme fucina di opportunità di lavoro in Spagna.
Meno scontato è il secondo settore che ti consiglio: quello del lavoro online. Molti nomadi digitali sognano le Canarie (e come dar loro torto?) ma anche la Spagna presenta ottime destinazioni per chi costruisce la propria fortuna con un laptop e una connessione internet.
Tarifa, nel sud del Paese, è un punto di riferimento ormai celebre per i freelance di tutto il mondo, ma molti lavoratori da remoto apprezzano anche Barcellona e Valencia.
La Spagna è un ottimo posto anche per aprire un’azienda. Le nuove società usufruiscono infatti per i primi due anni di una tassazione agevolata, ma anche dal terzo anno il regime applicato resta comunque inferiore a quello italiano.
Altri settori che marciano in pompa magna e che offrono buone possibilità a professionisti qualificati di lavorare in Spagna sono i seguenti:
- Energie rinnovabili
- Settore farmaceutico
- Telecomunicazioni
- Trasporti
- Settore IT (soprattutto nell’ambito delle eccellenze spagnole della biotecnologia e della tecnologia avanzata)
Trasferirsi in Spagna: i primi passi
Come sempre il consiglio è: vai in avanscoperta. I Paesi sono tutti perfetti sulla carta ma la verità è che con i luoghi è come con le persone: può essere amore o odio a prima vista. Perciò, prima di sventolare per sempre il fazzoletto davanti a parenti ed amici, concediti una vacanza per capire se vivere in Spagna fa per te oppure no. Ancora meglio, se ti è possibile, concediti un soggiorno medio-breve, che ti farà conoscere il luogo più a fondo.
Se hai l’età giusta non esiste nulla di meglio dell’Erasmus o del Servizio di Volontariato Europeo, che oltre a darti il tempo di gettare un’occhiata dall’interno ai pro e ai contro del vivere in Spagna, ti permetterà di contare su una piccola paghetta e sulla possibilità di fare un corso gratuito di spagnolo.
Costo della vita in Spagna rispetto all’Italia
La vita in Spagna costa generalmente meno che in Italia, ma è anche vero che gli stipendi sono in genere più bassi e non sempre tengono il passo con l’aumento del costo della vita.
C’è una buona notizia però ed è che all’inizio di gennaio 2018 lo stipendio minimo mensile dei lavoratori spagnoli è aumentato dell’8%: un’ulteriore conferma che le cose non vanno poi così male. Ma di preciso quanto costa vivere in Spagna?
Chiaramente dipende da come e soprattutto dove. Vivere a Granada non costa come vivere e lavorare a Barcellona, così come vivere in città non costa come vivere in periferia.
Un appartamento a Barcellona (una stanza) costa oltre i 700€ ma è anche una delle città spagnole più costose, quindi non mi stupirei. Un affitto a Valencia al contrario ti farà risparmiare oltre il 30%.
Seguono città più costose come San Sebastián, Palma de Mallorca, la capitale Madrid e Bilbao. I trasporti invece sono generalmente abbastanza economici e mangiare in un ristorante costa meno rispetto alle città principali del nord Italia.
Lingue parlate
La lingua parlata in Spagna è il castigliano o castellano, conosciuto semplicemente come spagnolo.
Oltre allo spagnolo castigliano ci sono altre 4 lingue con statuto di co-ufficialità: il catalano (parlato in Catalogna e nelle Baleari), il galiziano (parlato in Galizia), l’aranese (parlato in Val D’Aran e in Catalogna) e il basco (parlato nei Paesi Baschi e in parte della Navarra)
Se vuoi trasferirti a Barcellona ad esempio, o in altre città della Catalogna, è una buona idea imparare almeno le basi del catalano, ma in altre regioni è sufficiente il castigliano/spagnolo.
Lascia stare chi ti dice che lo spagnolo lo impari in un mese: non è così! Certo, puoi imparare i vocaboli essenziali per evitare di sentirti come un alieno quando entri in un ristorante, ma ci come tutte le lingue straniere va studiato alla perfezione.
Lo spagnolo ti sa fregare come nessuno, prima ti confonde con un sacco di parole simili all’italiano e poi all’improvviso scopri che aceite non significa affatto aceto, ma… olio! (Per altri curiosi esempi guarda questa lista di falsi amici in spagnolo).
Lo spagnolo va preso per le corna: frequenta un corso e parla il più possibile con le persone del posto, per imparare accenti e sfumature della lingua. Partecipa ad eventi per stranieri e scambi linguistici, troverai diverse opportunità di questo tipo presso le università e le scuole di lingua.
Nelle principali città, soprattutto quelle più turistiche, anche l’inglese è necessario, ma non è sufficiente per entrare a contatto con la cultura locale, quindi te lo ripeto: impara lo spagnolo! Lo sapevi che è anche la seconda lingua più parlata al mondo?
I 3 documenti necessari per andare a vivere in Spagna
Se per visitare la Spagna come turista è sufficiente la carta di identità, diverso è il discorso se la tua intenzione è quella di trasferirti. Per vivere in Spagna ti servono innanzitutto 3 documenti e il mio consiglio è di procurarteli non appena metti piede in suolo spagnolo, così da non rallentare il tuo trasferimento e precluderti eventuali opportunità lavorative.
#1. Documento di empadronamiento
È l’iscrizione all’anagrafe spagnola ed è obbligatoria per chiunque voglia trasferirsi a vivere e lavorare in Spagna.
Non è una formalità, perché senza empadronamiento non avrai diritto all’assistenza sanitaria, non potrai iscrivere i tuoi figli (se li hai) a scuola, non potrai chiedere eventuali rimborsi di tasse in eccesso né accedere a nessuno degli aiuti sociali, ad esempio la disoccupazione. Soprattutto, senza empadronamiento non si possono avere eventuali rimborsi delle tasse.
Ma come e dove si richiede? Occorre presentarsi al Municipio del Comune di residenza (ayuntamiento) con un indirizzo e una prova di domicilio (un’utenza).
#2. Documento di identificazione straniero (NIE)
Corrisponde al nostro codice fiscale ed è necessario praticamente per qualsiasi cosa. Ti verrà quasi sempre richiesto per potere lavorare in Spagna (sebbene sulla carta non sia necessario), per stipulare un contratto di affitto, per richiedere la seguridad social (documento #3), persino per comprare una sim card per il tuo cellulare. Insomma: senza NIE (Número de Identidad de Extranjero) per lo stato spagnolo non sei nessuno!
Dove si richiede: alla stazione di polizia più vicina (Comisaria de Policia).
Nota Bene: per prendere l’appuntamento per ottenere il NIE avrai bisogno di una SIM card con un numero spagnolo, la compagnia telefonica Lowi (appartenente a Vodafone) offre una sim con 12 GB di traffico internet e chiamate illimitate al costo di 7,95€ mensili; puoi trovare ulteriori informazioni sul sito ufficiale e ordinare la tua sim quando ti trovi già in Spagna.
#3. Documento de Seguridad Social
Altro nome che imparerai molto presto in Spagna. La seguridad social corrisponde più o meno al nostro Inps. È indispensabile non solo per i contributi pensionistici ma anche per vedersi assegnato un medico di famiglia, per iscriversi all’ufficio di collocamento, per partecipare ai concorsi pubblici. Insomma: per vivere!
Dove si richiede: alla Tesorería General de la Seguridad Social della tua zona. Se lavori come dipendente dovrà essere richiesto dal tuo datore di lavoro.
Oltre ai documenti sopracitati, per vivere e lavorare in Spagna ti occorreranno anche un Permesso di Residenza (serve un contratto di affitto, talvolta la prova di denaro sufficiente in banca) e un Permesso di Lavoro (serve un contratto di lavoro di almeno 6 mesi).
Come trovare lavoro in Spagna?
Prima di metterti alla ricerca di un lavoro, che sia porta a porta, attraverso qualche agenzia oppure online, dedica qualche ora (o il tempo necessario) a sistemare il tuo curriculum. Se non è aggiornato aggiornalo e assicurati che contenga anche i tuoi riferimenti spagnoli, come il NIE e il numero di cellulare. Poi traducilo in spagnolo o trova qualcuno che lo traduca per te.
Ora che hai pronto il tuo cv in spagnolo, è ora di bussare alle porte. Di legno o virtuali che siano.
Risorse online per lavorare in Spagna
Sul web la possibilità di imbattersi in annunci di lavoro interessanti è molto alta. Le offerte di lavoro per italiani riguardano soprattutto il mondo della ristorazione, ma questo non significa affatto che gli unici ad avere chance di lavorare in Spagna siano camerieri e pizzaioli.
Ecco un elenco di siti che contemplano annunci di lavoro plurisettoriali:
- Infojobs
- Monster
- Adecco
- Infoempleo
- Trabajos
- Laboris
- Randstad
- Opcionempleo
- Tecnoempleo
- Recursoshumanos
- Experteer
- Bolsa de trabajo
- Oficina Empleo
Dai un’occhiata inoltre alla guida per lavorare alle Canarie se stai pensando di trasferirti in una delle isole dell’arcipelago.
Il mondo dei social
E chi lo ha detto che Facebook e famiglia siano solo una perdita di tempo? I social possono essere grandi alleati se si impara a usarli nel modo corretto.
Intanto LinkedIn. LinkedIn è imbattibile non solo come vetrina online per il proprio curriculum (in inglese, ma anche in spagnolo!) ma anche per costruire una proficua rete di contatti lavorativi potenzialmente infinita da coltivare con cura.
Se il tempo stringe e vuoi mirare dritto all’obiettivo utilizza direttamente la sezione lavoro e fai ricerche per zone e parole chiave. Ottimo soprattutto per i settori del marketing e dell’informatica.
E anche se non è nato con intenti di ricerca lavoro, come si fa a parlare di social senza parlare di Facebook? Chiedi di entrare nei gruppi degli italiani in Spagna, Canarie e Baleari, spulcia tra le conversazioni oppure prova direttamente a spargere la voce che stai cercando lavoro. Sii specifico, non dire solo che stai cercando un’occupazione, ma in quale ambito.
Se lavori da remoto i posti migliori dove stringere relazioni e carpire informazioni sono invece i gruppi per nomadi digitali e freelance.
Risorse cartacee
E poi ci sono le risorse cartacee, che anche se oscurate dal web fanno ancora la loro figura. Se ti trovi in Spagna dai un’occhiata a questi giornali:
- El País (domenica)
- El Mercado de Trabajo (venerdì)
- Segundamano (lunedì, mercoledì e venerdì)
Come trovare casa e alloggio in Spagna?
Oltre a chiedere direttamente nei gruppi Facebook di italiani che si sono trasferiti a vivere in Spagna e a scomodare eventuali amici di amici che abbiano qualche contatto in loco, il metodo migliore resta quello di prenotare qualche notte su siti come Airbnb e Homestay e poi, se ci si trova bene, provare a contrattare per strappare un buon affitto mensile.
In Spagna ci sono anche ottimi siti per trovare un alloggio a larga temporada (lungo termine), che si tratti di appartamenti indipendenti o di alloggi condivisi. Eccoti una breve lista:
Vantaggi e svantaggi
La Spagna è probabilmente il Paese più simile all’Italia che riuscirai a trovare. La lingua, la mentalità, il calore, lo stile di vita: tutto in Spagna richiama il nostro Paese. Nel bene e nel male.
Ecco quali sono i principali pro e contro di vivere e lavorare in Spagna, partendo dagli aspetti positivi:
- La vicinanza all’Italia e i numerosi collegamenti low cost
- Capacità di capirsi al volo tra spagnoli e italiani
- (Relativa) semplicità della lingua
- Costo della vita più basso
- Un fisco meno oppressivo del nostro
- Un’economia in crescita
…e quelli negativi:
- Stipendi in media più bassi di quelli italiani (e che faticano a mantenersi al passo con l’aumento del costo della vita)
- Una burocrazia lenta e snervante (in questo ti sentirai a casa! 😀 )
- Leggi regionali molto diverse tra loro che possono confondere le idee e creare problemi pratici (penso ad esempio all’apertura di un’attività turistica)
Se hai altre domande oppure se hai già fatto il grande salto e sei andato a vivere e lavorare in Spagna, aiutami a migliorare l’articolo scrivendo la tua esperienza o condividendo i tuoi dubbi nei commenti qui sotto.