Portogallo: un paese bellissimo e affascinante, una destinazione perfetta per nomadi digitali, pensionati e tutti coloro che sognano di cambiare vita. Ma quali sono gli step fondamentali per andare a vivere in Portogallo? Quali documenti occorrono e quanto è importante conoscere il portoghese? E ancora: quanto costa la vita in Portogallo e quali sono le zone migliori del Paese dove vivere?
Ho radunato in questa guida le domande più frequenti di chi sogna di trasferirsi in Portogallo e gli ho dato risposta.
“In Portogallo non ci si va per trovare lavoro ma per cambiare vita”.
L’altro giorno, mentre facevo le solite ricerche di approfondimento per scrivere questa guida, mi sono imbattuto in questa frase. E ho subito pensato che riassumesse perfettamente il senso della questione.
Non si può dire, infatti, che il Portogallo rientri nella top ten delle destinazioni ideali per chi cerca lavoro – Paesi come l’Inghilterra e la Norvegia offrono di certo più garanzie in questo senso.
Il Portogallo porta ancora addosso cicatrici molto profonde del post crisi (sempre che di “post” si possa davvero parlare), la disoccupazione è alta e gli stipendi medi più bassi di quelli italiani.
Diciamo, per farla semplice, che trasferirsi in Portogallo per lavorarci potrebbe non essere esattamente l’affare migliore della tua vita.
Certo, non sono pochi gli italiani che vivono felicemente in Portogallo, che qui hanno trovato lavoro o hanno aperto con successo un’attività. Ma è indubbio che a beneficiare dei vantaggi di vivere in questo Paese, in primis il basso costo della vita, siano soprattutto coloro che un lavoro già ce l’hanno o lo hanno avuto in passato e adesso ne godono i frutti.
Ecco chi secondo me dovrebbe prendere seriamente in considerazione l’idea di trasferirsi a vivere in Portogallo:
1. Remote workers: Il Portogallo diventa una meta molto appetibile per tutti coloro che hanno un lavoro indipendente dal luogo fisico, come nomadi digitali che lavorano e viaggiano, imprenditori online, lavoratori da remoto o chi gestisce aziende residenti fiscalmente all’estero. Chi guadagna fuori dal Portogallo può sfruttare a pieno i vantaggi di un Paese dove vivere costa mediamente dal 15 al 30% in meno rispetto all’Italia.
2. Pensionati: Anche se non esistono più agevolazioni fiscali per chi è già in pensione, il Portogallo è ancora uno dei migliori Paesi per pensionati all’estero per l’alta qualità di vita e il clima.
3. Chi vuole cambiare vita: Oltre al basso costo della vita, il Portogallo offre un clima mite tutto l’anno, paesaggi naturali e culturali invidiabili e una vita in totale relax. Il Portogallo è un vecchio signore saggio che se ne sta in silenzio seduto su una panchina a contemplare il mondo. Qui nessuno ha fretta, soprattutto nei piccoli paesi, il sole cura le ossa e dà sollievo alle ferite, il mare riconduce all’essenza e fa riscoprire le priorità della vita.
Ecco perché questa guida, a differenza di tante altre presenti su questo sito, tratterà solo en passant di come lavorare in Portogallo, concentrandosi invece su tutto quanto occorre sapere per trasferirsi, a prescindere dal lavoro. A cominciare dagli aspetti più pratici.
Come fare per trasferirsi in Portogallo?
Chi valuta di andare a vivere in Portogallo e cambiare vita si pone sempre le stesse domande: queste.
Quali documenti occorrono?
Chi segue i telegiornali si sarà reso conto che l’Unione Europea sembra sempre più un’unione di facciata che di sostanza. Ma c’è una cosa per cui fare parte dell’Europa ha ancora i suoi vantaggi: l’emigrazione.
In quanto cittadini europei, gli italiani che decidono di andare a vivere in Portogallo sono sottoposti a procedure molto semplici. Per entrare nel Paese occorre un semplice documento di identità e per lavorare non occorre alcun visto.
Come avviene anche negli altri Paesi comunitari, però, anche il Portogallo chiede a chi decide di ormeggiare le vele per un po’ di sottoporsi ad alcune formalità burocratiche.
Chi arriva in Portogallo da turista o in semplice avanscoperta per i primi 3 mesi non dovrà fare assolutamente nulla. Dopo 90 giorni di permanenza dovrà invece fare due cose:
- segnalare la propria presenza al Servico de Estrangeiros e Fronteiras (SEF), maggiori info a questo link;
- iscriversi all’AIRE.
Chi ha invece intenzioni serie e intende trasferirsi in Portogallo a lungo termine dovrà procurarsi altre tre cose:
NIF: Il Número de Identificação Fiscal (NIF) è il codice fiscale identificativo per stranieri, necessario per fare tutto: lavorare, firmare un contratto di affitto, pagare le tasse e versare i contributi. Il NIF può essere richiesto presso gli sportelli dell’Autorità tributaria portoghese (Financas), oppure presso la Loja do Cidadão, una sorta di luogo mistico che raduna tutti i principali uffici governativi portoghesi.
Comprovativo de morada: È il certificato di residenza, da richiedere alla Junta di Freguesia, l’ufficio comunale che gestisce l’area di quartiere dove vivi. Per ottenerlo occorre trascinarsi dietro due garanti, due cittadini portoghesi che siano disposti a garantire per te.
Conto corrente:Per chi ha la residenza è abbastanza semplice, altrimenti le cose si fanno più complicate. Se non conosci il portoghese fatti accompagnare da chi parla la lingua, perché l’inglese agli sportelli è spesso una chimera. Le principali banche portoghesi sono Banco Santander, Banco Finantia e Banco Comercial Português. Non esiste una banca migliore delle altre, la cosa migliore è farsi un giro e chiedere le condizioni in ognuna e decidere quale è la più conveniente per le proprie esigenze.
Puoi dare un’occhiata inoltre ai migliori conti online.
Lavorare in Portogallo
Ammettere che in Portogallo non è facile trovare lavoro non significa affatto che sia da folli provarci. Come sempre si tratta di capire dove conviene puntare l’attenzione e quali assi nella manica sfoggiare al momento giusto.
I settori con le maggiori opportunità, soprattutto per un italiano, sono quello del turismo e della ristorazione. Armati di un buon curriculum vitae europeo aggiornato e tradotto in portoghese in modo impeccabile e batti a tappeto le zone più turistiche del Paese, soprattutto la regione dell’Algarve dove si concentra la maggior parte del turismo.
Altri settori interessanti sono quello industriale, il farmaceutico, l’agricolo, l’elettronico e il petrolchimico. Dato il grande afflusso di pensionati, si prospettano buone opportunità per gli operatori socio-sanitari.
Vivere in Portogallo
La prima cosa che ti consiglio di fare se vuoi trasferirti in Portogallo per viverci, almeno per un po’, è capire se questo Paese fa per te oppure no. Sulla carta ogni luogo è il paradiso in Terra ma è solo vivendoci che si può scoprire se è vero amore o solo l’ennesimo calesse (cit.).
Grazie alla relativa vicinanza con l’Italia e ai voli low cost, il Portogallo si presta a uno o più viaggi esplorativi.
Che tu sia un pensionato o un freelance in cerca di un posto tranquillo e soleggiato dove svolgere il tuo lavoro, regalati qualche settimana in questo Paese e vai alla sua scoperta, non solo dei luoghi ma anche della sua cultura.
Non guardarlo con gli occhi del turista ma con quelli del (futuro) cittadino. Immagina di viverci per alcuni anni e ascolta le tue sensazioni: che impressione ti fa? Potrebbe essere il posto giusto per te?
Se un viaggio esplorativo proprio non te lo puoi permettere, cerca almeno di leggere più articoli possibile e di frequentare i forum dedicati, dove avrai modo di sentire la voce e le impressioni disincantate di chi ci vive.
Costo della vita in Portogallo
Anche se i costi per vivere in Portogallo sono aumentati negli ultimi anni, soprattutto nelle grandi città, continuano ad essere inferiori a quelli dell’Italia e ben al di sotto della media europea. Naturalmente dipende molto dallo stile di vita che si conduce, oltre dal posto dove si decide di vivere.
Il nord del Portogallo è in genere più economico del sud e vivere in un piccolo paese può rappresentare un risparmio notevole rispetto a chi sceglie la città.
Lisbona presenta generalmente il conto più alto, come qualsiasi altra capitale che si rispetti, con qualche sorpresa però: i trasporti sono più cari in Algarve che nella capitale, così come alcuni servizi, come la palestra e l’asilo.
Rispetto all’Italia si risparmia sulle spese di ogni giorno, in particolare quella alimentare, sui servizi, sui divertimenti e sulla benzina. Mangiare pesce fresco al ristorante è un lusso alla portata di tutti e una tazza dell’ottimo caffè portoghese costa meno di un euro.
Il risparmio è netto anche sull’affitto. Un monolocale si aggira intorno ai 650€ al mese di affitto utenze incluse. Ottimi prezzi anche per chi vuole acquistare casa, in Portogallo è ancora possibile acquistare un appartamento a 60.000€, fuori città.
Se si escludono le città principali – Lisbona e Porto – trasferirsi e vivere in Portogallo mantenendo lo stesso tenore di vita condotto in Italia comporta un risparmio compreso tra il 20 e il 30% per quanto riguarda servizi e beni di prima necessità, mentre per gli affitti i costi sono inferiori di circa il 15/20%. Niente male, direi.
Nella tabella qui sotto, presa da Numbeo, ho messo a confronto i prezzi di alcuni beni comuni in tre destinazioni popolari del Portogallo: Lisbona, Porto e Algarve.
- Affitto appartamento 1 stanza in centro: – Lisbona: 1.379€ – Porto: 1.035€ – Algarve: 1000€
- Affitto appartamento 1 stanza fuori dal centro: – Lisbona: 1.051€ – Porto: 833,97€ – Algarve: 850€
- Cena ristorante medio 2 persone: – Lisbona: 52€ – Porto: 50€ – Algarve: 40€
- 1 biglietto trasporto locale: – Lisbona: 2€- Porto: 1,85€ – Algarve: 4€
- Abbonamento mensile trasporto: – Lisbona: 40€ – Porto: 40€ – Algarve: 55€
- Abbonamento mensile palestra: – Lisbona: 40,91€ – Porto: 35,08€ – Algarve: 33€
Devo sapere parlare il Portoghese?
Sì. Almeno le basi. Questa è l’Europa del Sud e l’inglese non è molto diffuso. Il portoghese, che è molto diverso dallo spagnolo, ti sarà indispensabile non solo per entrare nel tessuto della vita quotidiana e interagire con i locali, ma anche per sbrigare tutta la burocrazia necessaria per trasferirti in Portogallo.
Non sottovalutare quindi l’opzione di iscriverti a un corso full immersion prima di partire, o di farlo non appena arrivato in Portogallo.
Puoi studiare la lingua da casa iscrivendoti ad uno dei siti per studiare le lingue online.
Dove vivere in Portogallo?
Uno dei punti d’onore del Portogallo è la varietà che sa offrire, sia a livello di paesaggio e clima che di condizioni di vita e opportunità.
Il primo fattore che dovresti considerare prima di decidere di trasferirti in Portogallo è il clima. Sei un tipo da sole e caldo o da temperature miti? Se il sogno della tua vita è passare più tempo in infradito che in scarpe chiuse dovresti scegliere il sud, dove la vicinanza con l’Africa assicura un clima subtropicale.
Se invece odi il caldo e non disdegni la pioggia, è il nord del Paese che dovresti considerare, dove le montagne e le correnti dell’Oceano promettono temperature più miti.
Il secondo fattore da considerare è dove vivere. Sei un tipo da città o ti senti più a tuo agio in un villaggio di poche anime? Se ami la ricchezza di stimoli e le comodità della città, difficilmente troverai un posto migliore di Lisbona, la bellissima capitale portoghese.
Famosa per le sue università e musei, Lisbona sfoggia con orgoglio gemme di architettura barocca e di stile “manuelino” difficili da trovare altrove. È una città sontuosa, vibrante di attività culturali e sociali e che conta anche discrete opportunità di lavoro, ma anche la città più cara di tutto il Paese, tienine conto se il budget che hai a disposizione scarseggia.
Se ami stare in città senza però rinunciare alla tranquillità, Porto potrebbe essere la città che fa per te. Grande ma non frenetica, la capitale del Nord incanta per il fascino antico e i suoi gioielli medioevali e rinascimentali.
Passeggiare tra i vicoli stretti della Ribeira, il centro storico dichiarato Patrimonio dell’Umanità, equivale a spiccare un salto carpiato indietro nel tempo. È da questa città che nasce il nome del Portogallo e quello del celebre vino, che dal porto locale viene esportato in tutto il mondo.
Vale la pena prendere in considerazione anche Vila Nova de Gaia, che fa parte del distretto di Porto e che detiene il primato di seconda città più popolosa del paese, Braga, nell’entroterra settentrionale, Madeira, l’isola dell’eterna primavera, e Amador, subito sopra Lisbona.
Sempre più stranieri che decidono di trasferirsi in Portogallo optano però per la regione dell’Algarve, nell’estremità meridionale, dove si trovano le spiagge più belle e il clima migliore del Paese.
Qui riposano alcuni piccoli deliziosi paesi come Lagos, Portimao, Albufeira, Villamoura e Faro, dove la vita scorre tranquilla e dove malgrado l’impennata di turismo degli ultimi anni è ancora possibile vivere con poco, con affitti sui 600€ utenze incluse e ottimi ristoranti dove si può mangiare pesce freschissimo con appena 10-15€.
La cosa chiaramente non è passata inosservata, visto che è a questa zona che punta in massa il nuovo fenomeno immigratorio del Portogallo: i pensionati.
Pensionati in Portogallo
I pensionati che hanno deciso di trasferirsi a vivere in Portogallo non hanno più la tassazione allo 0% ma con un’imposta fissa del 10%. La normativa è diventata effettiva nel 2024 e quindi addio vantaggi fiscali per chi decide di vivere da pensionato in Portogallo.
Se comunque vuoi vivere da pensionato in Portogallo devi innanzitutto possedere lo stato di residente non abituale in Portogallo, che si acquisisce restando nel Paese almeno 183 giorni (anche non continuativi). Per dimostrarlo occorre avere un contratto di affitto registrato a proprio nome e possibilmente qualche fattura di beni acquistati che riporti il NIF.
L’ambasciata portoghese in Italia specifica che può fare domanda anche chi è rimasto per un periodo inferiore ai 183 ma “disponga in territorio portoghese di abitazione in condizioni che permettano di supporre l’intenzione di mantenerla e occuparla come residenza abituale”.
Puoi trovare consigli, pareri e compagni di viaggio in molti forum e siti online, oppure leggere la guida di approfondimento su come vivere da pensionato in Portogallo.
Vivere e trasferirsi in Portogallo: pro e contro
Il Portogallo è una delle destinazioni più attraenti per gli italiani che cercano nuove opportunità di vita all’estero, specialmente per chi ha già un’attività autonoma o una fonte di reddito indipendente. Analizzando attentamente questo paese, emergono numerosi vantaggi che meritano considerazione.
Il clima rappresenta uno dei principali richiami, particolarmente nella regione meridionale, dove le giornate soleggiate dominano il calendario e l’aria secca risulta particolarmente benefica per chi soffre di problemi articolari o respiratori.
Il patrimonio storico-culturale portoghese sorprende per la sua ricchezza: oltre alle rinomate spiagge, il paese custodisce un tesoro di monumenti architettonici, siti archeologici e centri urbani che raccontano secoli di storia affascinante.
Il Portogallo mantiene uno dei tassi di criminalità più contenuti in Europa e raramente compare nelle cronache internazionali per episodi di violenza o disordini sociali.
La cucina portoghese, caratterizzata da sapori autentici e ingredienti di qualità, offre un’esperienza culinaria soddisfacente a prezzi accessibili.
L’adattamento culturale risulta particolarmente agevole per gli italiani, grazie a una mentalità mediterranea condivisa che accomuna i due popoli. Questa vicinanza culturale facilita notevolmente l’integrazione sociale.
La posizione geografica garantisce collegamenti frequenti con l’Italia, con voli diretti di circa tre ore e numerose opzioni economiche, rendendo semplice mantenere i contatti con familiari e amici.
Il sistema sanitario portoghese risponde agli standard qualitativi europei, operando attraverso un meccanismo di anticipazione delle spese mediche con successivo rimborso basato sul reddito del paziente.
Gli svantaggi sono molti meno, ma ci sono ed è giusto tenerne conto.
Il mercato del lavoro presenta sfide significative, con un tasso di disoccupazione considerevole e stipendi medi che raramente superano i 1200€ mensili.
La burocrazia può risultare frustrante, con procedure amministrative spesso complesse e tempi di attesa considerevoli, una situazione che gli italiani potrebbero trovare familiare.
Infine, la lingua portoghese richiede un impegno serio nell’apprendimento. Nonostante le apparenti similitudini con l’italiano e lo spagnolo, presenta caratteristiche distintive che la rendono una sfida linguistica non trascurabile, differenziandosi anche dalla variante brasiliana.
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