Tutto quello che devi sapere sul Working Holiday Visa per l’Australia, il visto più popolare tra coloro che partono alla volta dell’Australia per vivere un’esperienza di vita laggiù.
Cos’è il visto Working Holiday Visa Australia?
Il visto Working Holiday Visa (spesso indicato con la sigla WHV) è il visto più richiesto tra coloro che vogliono vivere in Australia.
Nasce nel 1975 in seguito alle relazioni internazionali tra Italia e Australia, con l’obiettivo di favorire gli scambi culturali tra i diversi Paesi compresi nel progetto, nonché il turismo in Australia.
Da allora la sua popolarità non ha mai smesso di crescere poiché rappresenta l’opzione migliore per usufruire di tutte le opportunità che la terra dei canguri offre a chi decide di vivere un’esperienza Down Under.
Nello specifico questo visto per l’Australia offre la possibilità di vivere nel Paese per un anno, di studiare (fino ad un limite massimo di 17 settimane), lavorare e ovviamente viaggiare, divertirsi e fare un’esperienza indimenticabile!
L’idea su cui si basa è quella di vacanza – lavoro: consente di prendersi il tipico anno sabbatico – anche chiamato gap year – di viaggiare e potersi mantenere lavorando sul territorio australiano.
Molti giovani che partono con il Working Holiday Visa si stabiliscono in grandi città come Melbourne o Sydney, approfittano dei primi mesi per studiare inglese e nel frattempo lavorare, fare nuove amicizie e poi si rimettono in viaggio alla scoperta del resto dell’Australia (o almeno di una parte!).
Quali sono i requisiti per richiedere uno di questi visti?
I requisiti per richiedere il visto Working Holiday sono sostanzialmente due:
- L’età: lo può richiedere chi ha un età tra i 18 ed i 30 anni (è possibile richiedere il visto entro il compimento del 31mo anno);
- Il passaporto: le nazionalità per cui è valido il visto Working Holiday Visa per l’Australia sono, oltre all’Italia: Regno Unito, Canada, Repubblica d’Irlanda, Belgio, Cipro, Finlandia, Estonia, Danimarca, Francia, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Germania, Svezia, Hong Kong, Giappone, Repubblica di Corea e Taiwan.
Ci sono poi classi di Working Holiday visa per paesi come Stati Uniti, Spagna o Argentina ma funzionano in modo diverso. Per tutti gli altri non è possibile entrare in Australia con questo tipo di visto.
Quali sono i costi e i tempi per ricevere il WHV?
Il Working Holiday Visa per l’Australia si richiede sul sito dell’immigration australiana con una semplice procedura online.
Non è possibile dare un’indicazione precisa di quali siano i tempi di attesa perché dipende molto da caso a caso, ma in genere si tratta di tempi piuttosto brevi (in media entro 24 ore se la richiesta è compilata in modo corretto).
Il visto ha un costo di 485 AUD (circa 280 euro) e il pagamento si può effettuare tramite carta di credito o prepagata. Ovviamente bisogna avere un passaporto valido per poter effettuare la richiesta.
Quali opportunità lavorative avrò una volta ottenuto questo visto?
Non esistono limiti alle possibilità lavorative da svolgere durante la validità del visto Working Holiday Visa. La maggior parte delle persone inizia con un lavoro pagato a ore, soprattutto nel settore hospitality. Bar, ristoranti, locali rappresentano sempre per noi italiani un primo approdo facile.
Ma in teoria si può trovare anche altro in base alle proprie competenze, al proprio livello di inglese (fondamentale) e alla propria capacità di mettersi in gioco. Con il Working Holiday non ci sono limiti sulle ore lavorative né sul numero di datori di lavoro: è possibile lavorare per più realtà contemporaneamente.
Il solo vincolo è sulla durata del rapporto lavorativo: massimo 6 mesi con lo stesso datore di lavoro. Di recente però in alcune aree rurali questo limite è stato cancellato.
Quanto dura il Working Holiday Visa? Si può rinnovare?
Il Working Holiday Visa Australiano dura un anno e dal momento in cui lo si ottiene si hanno 12 mesi di tempo per entrare in Australia. L’anno comincia quando si entra nel Paese. Durante questo periodo è possibile entrare e uscire liberamente dal Paese.
Il Working Holiday si può richiedere una volta sola nella vita (entro il compimento dei 31 anni), ma si può ottenere un secondo anno. Come? Lavorando per un periodo di almeno 88 giorni in area regional (fuori dalle grandi città) e settore primario (agricoltura e filiera, allevamenti e filiera, miniere, pesca, taglio e piantagione di alberi).
Di solito i lavori più gettonati sono quelli di raccolta di frutta o verdura, ma l’accezione di farm work è molto più estesa. Sono considerate aree regional quelle lontane dalle città principali e indicate con specifici codici postali.
Il secondo Working Holiday Visa si può richiedere mentre si è in Australia subito dopo il primo visto. Oppure è possibile aspettare un altro momento, ma la richiesta dovrà sempre essere fatta entro il 31mo compleanno.
Di quali altri documenti ho bisogno per vivere e lavorare in Australia?
Oltre al passaporto e al visto, la prima cosa a cui pensare una volta arrivati in Australia è richiedere il Tax File Number (TFN), una sorta di codice fiscale che ti permette di lavorare ed essere pagato in regola, e richiedere inoltre il rimborso dei contributi al termine dell’anno fiscale.
Come richiedere il TFN? Con una procedura online sul sito dell’Australian Taxation Office (ATO), dove dovrai inserire i tuoi dati e l’indirizzo australiano.
Sullo stesso sito potrai inoltrare la procedura per ottenere l’Australian Business Number (ABN), un documento che può essere paragonato alla nostra partita IVA e ti da la possibilità di lavorare come freelance e di fatturare secondo le ore di lavoro. La richiesta di TFN e ABN è completamente gratuita.
È poi opportuno aprire un conto corrente in Australia per gestire i propri soldi, ricevere lo stipendio e prelevare senza commissioni. Esistono diverse alternative ma una delle più semplici e immediate è il conto TransferWise, che puoi richiedere anche dall’Italia.
Infine non bisogna dimenticarsi dell’assicurazione sanitaria: il visto Working Holiday Visa offre copertura gratuita per i primi 6 mesi di permanenza in Australia attraverso il circuito pubblico Medicare.
Dopo i primi sei mesi sarà necessario fare un’assicurazione privata, con un costo medio di 50-60€ mensili.
Cosa succede quando scade il primo visto?
Nel momento in cui il primo visto Working Holiday sta per scadere ci sono tre diverse strade che è possibile percorrere:
Se non hai intenzione di fermarti in Australia, puoi semplicemente prenotare il volo di ritorno entro il periodo di validità del tuo visto (ma in generale questa non è un’opzione molto presa in considerazione 🙂 )
Se invece hai intenzione di richiedere un secondo Working Holiday Visa, ecco i requisiti per poterlo fare:
- 1. è necessario completare almeno 3 mesi di lavoro retribuito nel settore primario nelle zone regional (il link con tutte le informazioni necessarie è questo) durante il primo Working Holiday. Alla richiesta del visto vanno allegate le buste paga che provano il lavoro svolto e un modulo con l’anagrafica dei diversi datori di lavoro;
- 2. avere un età compresa tra i 18 e 30 anni al momento di richiedere il visto (non bisogna avere ancora compiuto 31 anni nel momento in cui si richiede il visto);
- 3. se la richiesta del visto viene effettuata dall’Italia non devi essere in Australia quando viene concesso;
- 4. se la richiesta viene inoltrata quando ti trovi all’interno del territorio devi per forza essere in Australia quando il visto è concesso.
Chi invece non ha intenzione di lavorare nelle farm o nel frattempo ha già compiuto 31 anni può rimanere in Australia richiedendo un altro tipo di visto: lo Student Visa; questo visto non prevede alcun limite di età, ma è legato all’iscrizione ad un corso di studi (che può essere di inglese o professionale in base agli obiettivi e alle competenze della singola persona).
C’è poi un’altra possibilità: la sponsorship. Chi durante il proprio percorso con Working Holiday (o con un visto di studio) ottiene la sponsorizzazione da parte di un datore di lavoro australiano può legare la permanenza in Australia al proprio contratto che può essere di due, tre o quattro anni.
Lo sponsor è l’obiettivo di tanti perché è il trampolino per ottenere una residenza permanente, ma non è semplice da ottenere.
Bisogna in primo luogo essere molto bravi nel proprio lavoro e farsi apprezzare dal proprio datore di lavoro. Bisogna inoltre essere qualificati per quel tipo di impiego o poter dimostrare una certa esperienza nel settore.
E non meno importante è necessario avere un livello di inglese commisurato a quel tipo di impiego, e di solito è richiesto un livello di inglese almeno intermedio e certificato (IELTS o Cambridge), per cui ti consiglio di studiare la lingua!