Marco vive a Tallinn da 11 anni: “Estonia, uno dei paesi più avanzati al mondo”

Marco vive a Tallinn in Estonia da 11 anni e ci racconta il suo percorso e le grandi differenze con l’Italia; dall’esperienza in Erasmus alla sua azienda di Digital Marketing, passando per la semplicità di fare business e avere a che fare con la burocrazia estone.

Ciao Marco, presentati brevemente ai lettori di Cambiare Vita.

Sono Marco, ho 32 anni e vivo in Estonia da ormai 11 anni. Vengo da Milano e la mia passione è da sempre stata l’economia, questo mi ha portato a frequentare l’università degli Studi di Milano-Bicocca, dove in triennale ho studiato Marketing e successivamente in magistrale mi sono occupato di Direzione Aziendale.

Come hai scelto l’Estonia e in quale città ti trovi?

Tallinn

Adesso mi trovo a Tallinn con la mia famiglia. Per quanto riguarda il lavoro, dirigo Viva Digital, un’azienda di Digital Marketing che, pur essendo in un Paese baltico, per il momento si occupa solo di ditte italiane. Anche i miei collaboratori sono tutti italiani. Abbiamo insomma portato un po’ di Italia quassù: l’espresso la mattina non ce lo leva nessuno!

Da quanto tempo vivi all’estero e quali sono state le motivazioni che ti hanno spinto a partire?

11 anni fa ho fatto application per una borsa Erasmus, non avrei mai potuto immaginare quanto una scelta così mi avrebbe potuto cambiare la vita. Ero molto entusiasta all’idea di lasciare tutto ed esplorare un pezzo di nord Europa, ma pensavo anche che l’Erasmus fosse comunque un’esperienza che tutti fanno, non mi sentivo più speciale degli altri, anzi. Quando ho compilato quella domanda avevo voglia di cambiare, di vedere nuove realtà.

L’Estonia non era esattamente la mia prima scelta e quindi quando ho visto il mio nome accanto a questa destinazione non sapevo bene cosa potevo aspettarmi. Avevo l’idea che tutti hanno, ovvero quella di un Paese freddo: per sei mesi al buio, per sei mesi immerso nella luce. Preso comunque da questa voglia di cambiamento, ho preparato le valigie e sono partito.

Quali sono state le difficoltà iniziali che hai incontrato quando ti sei trasferito?

Non troppe, chiaro che all’inizio c’è sempre un periodo di tempo in cui ci si deve abituare alla nuova cultura, alle nuove tradizioni, alla nuova città. Si passa sempre la prima settimana a stupirsi, a trovare le differenze con il proprio paese natale. Tallinn ad esempio è piena di gabbiani, e non me lo sarei mai aspettato. Eppure il suono di questi volatili riecheggia in ogni angolo, ma chi lo avrebbe mai detto?

Insomma ho passato il primo periodo a passeggiare senza meta perdendomi tra i quartieri con case di legno colorate e quartieri prettamente sovietici. A notare le differenze tra una spiaggia e un’altra, tra un lungomare e un altro. Come si può notare, le cose negative, i problemi, non riesco proprio a ricordarmeli, anche perché dai, ero in Erasmus, conoscevo persone diverse continuamente e, eccetto per un pizzico di nostalgia, la mia vita era al settimo cielo.

E quali sono invece gli aspetti positivi di vivere in Estonia?

L’Estonia è uno tra i paesi più digitalizzati e avanzati del mondo. L’informatica è il pane quotidiano. Viene considerata il leader della rivoluzione digitale a livello globale. Ciò significa che vivere qui è davvero semplice. Tutto può essere fatto online, tranne: il matrimonio, il divorzio e comprare casa. Dove lo si trova un altro Paese così?

Ogni residente in Estonia ha una carta d’identità che è allo stesso tempo patente, tessera sanitaria, carta di debito, abbonamento (gratis) ferroviario, etc. Con una sola carta in tasca è possibile fare tutto. Addirittura quando si deve firmare un contratto o altro è possibile inserire questa tesserina in un computer e in maniera digitale apporre la propria firma su qualunque tipo di documentazione.

La burocrazia in questo modo è veloce ed efficientissima. Non si devono più fare quelle code lunghissime, sul proprio divano di casa può essere comodamente fatto tutto, o quasi.

Non bisogna però pensare a un’Estonia solo digitale, il suo paesaggio è molto naturalistico, bastano venti chilometri fuori Tallinn e si trovano laghi, foreste, paludi. Più del 40% del territorio è infatti coperto da boschi. Riassumendo direi che gli aspetti positivi del vivere qui sono: l’efficienza delle pratiche burocratiche e la natura.

Ci sono molte differenze con l’Italia?

Ho un po’ descritto le differenze nella precedente domanda. Ma in senso più pratico vorrei fare un esempio. Alla nascita di mio figlio, mia moglie ha avuto la possibilità di poter rimanere a casa per un anno e mezzo per prendersi cura del nostro piccolo, per l’intero periodo era stipendiata. Avrebbe poi potuto prolungare questo periodo per un altro anno e mezzo senza essere però pagata. Questa è sicuramente una differenza che c’è con l’Italia. Questa e la velocità della burocrazia a cui ho accennato sopra.

Per quanto riguarda la vita quotidiana e lo stile di vita degli estoni, direi che a parte il fatto di essere dei veri amanti del freddo, magari a causa di qualche influenza russa, sono comunque europei e del tutto simili a noi nel modo di vivere.

Ricerca di lavoro in Estonia e consigli per italiani che vogliono trasferirsi?

L’Estonia offre possibilità di lavoro a tutti. È il Paese con il tasso pro capite di start-up più elevato al mondo. Questo perché qui si vuole investire sulle persone, si è capito che rinnovarsi significa dare spazio al nuovo, creare, lanciare novità. Solo così si sta al passo con i tempi.

Un italiano che arriva qui può trovarsi il suo spazio da cui poi partire a costruirsi qualcosa. La ricetta per una buona riuscita è sicuramente avere idee e voglia di mettersi in gioco.

Quali consigli ti senti di dare a chi vuole lasciare l’Italia?

Il mio consiglio è quello di andare in un Paese e assorbire tutto ciò che si può. Ogni contesto nuovo ci dà tantissimi input che, nemmeno rendendocene conto, ci aiutano a sviluppare nuove idee e a crescere in qualcosa. Avere l’opportunità di vivere all’estero è un’opportunità che non tutti hanno, che ti aiuta ad aprire la mente e quindi ad essere quel gradino più sopra rispetto a chi invece è sempre vissuto in patria.

I miei consigli per chiunque voglia partire è di lanciarsi, prendere al volo le occasioni, vivere un po’ con il “carpe diem” sempre in tasca perché la vita non si sa mai cosa può regalarti.

Rifaresti la tua scelta di andare a vivere in Estonia?

Assolutamente sì. Grazie a questa opportunità Erasmus ho anche incontrato la mia attuale compagna, di origini russe ma nata e cresciuta in Estonia come il 25% della popolazione, che pochi anni fa ha dato alla luce mio figlio. Insomma, non potrei aver desiderato di meglio.

Quali sono i tuoi progetti futuri e dove ti vedi tra 5/10 anni?

Estonia una volta, Estonia per sempre. Fra cinque, dieci o quindici anni io mi vedo ancora qui. Ormai questo Paese baltico fa parte di me. Chiaro che ogni tanto quella nostalgia dell’Italia, del cibo e della nostra Dolcevita si fa sentire, ecco perché ogni estate io e la mia famiglia decidiamo di trascorrere le nostre vacanze in Italia. In questo modo ci ricarichiamo e ci prepariamo per i sei mesi invernali di buio, a cui alla fin fine mi ci sono anche abituato.


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