Lavorare in Irlanda a Cork nel settore del web marketing

La testimonianza di Luca da Cork, Irlanda

Luca si è trasferito 3 anni fa a Cork in Irlanda, dove ora lavora come responsabile del marketing per una grossa azienda. Tra i suoi sogni e progetti ha fatto molta strada, e oggi ci racconta la sua esperienza e le differenze maggiori che ha notato tra Italia e Irlanda, partendo dal curioso episodio che lo ha portato a lavorare in Irlanda. Ecco qui la sua intervista!

Di quale città sei originario e che lavoro facevi in Italia?

Ciao a tutti gli amici di Cambiare Vita! Sono Luca, ho 26 anni e vivo in Irlanda da circa 3 anni.

Sono originario di Molteno, un paesino di tremila abitanti della provincia di Lecco, in Lombardia. Ho vissuto circa 4 anni a Bologna dove ho completato i miei studi universitari laureandomi in Scienze Motorie. A Bologna ho anche lavorato, per passione più che per denaro, come allenatore e preparatore fisico per una squadra di pallacanestro.

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Come è maturata la scelta di trasferirti in Irlanda?

Andare all’estero non è stata proprio una scelta personale, quanto una svolta del caso. Mi è sempre piaciuto scrivere racconti e, con una breve storia scritta di getto in una ventina di minuti, ho vinto un concorso di narrativa, il cui primo premio era uno stage di 1 mese in Irlanda.

Il fatto che il primo premio fosse uno stage proprio in Irlanda non era casuale; il concorso era infatti incentrato sull’isola di smeraldo e promosso da un’associazione culturale di italiani in Irlanda. La scelta di partecipare al concorso è nata dalla passione per l’Irlanda che avevo coltivato nel corso dei miei precedenti viaggi alla scoperta di quest’isola meravigliosa.

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Ora che lavoro fai?

La passione per la scrittura mi ha portato a cimentarmi nell’attività di blogger, che mi permette di mettere da parte qualcosa in più a fine mese. Inoltre lavoro nel settore del marketing per EazyCity, un’azienda internazionale con sede in Irlanda che si occupa di aiutare gli italiani che vogliono compiere il grande salto e trasferirsi all’estero, in questo caso proprio dove mi trovo ora, a Cork.

Vivere e lavorare in Irlanda; quali sono le differenze maggiori con l’Italia?

In primo luogo direi che in Irlanda tutto appare più semplice. I ritmi sono meno frenetici, le tasse meno contorte, la burocrazia più snella, il traffico meno asfissiante. In un certo senso sembra che in Italia il sistema cerchi di metterti il bastone tra le ruote, mentre in Irlanda si respira un’aria più distesa. Non solo per chi lavora in proprio ma anche per chi è alla ricerca di lavoro. Inoltre in Irlanda la raccomandazione all’italiana non esiste, se non in rari casi. Qui contano le competenze, la conoscenza dell’inglese, le esperienze: esiste quella meritocrazia tanto agognata nel nostro vecchio Stivale.

Cosa ti manca di più dell’Italia? Pensi mai di tornare nella tua città?

Diverse cose mancano, ma niente è indispensabile. Di tanto in tanto mi mancano le conoscenze quali famiglia e amici, le montagne e il mar Mediterraneo (che è ben diverso dall’oceano), i prezzi della pizza (in Irlanda una margherita si aggira sui 9€!), il sole dell’estate e la pallacanestro. Ad ogni modo, non penso seriamente di tornare a vivere in Italia, ma il futuro riserva sempre sorprese quindi… chissà!

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Aspetti positivi e negativi della tua esperienza irlandese

Tra gli aspetti positivi il fatto che ho colto al volo le opportunità che l’Irlanda mi ha offerto, sono cresciuto dal punto di vista professionale ed ho acquisito una certa esperienza nel settore del marketing. Inoltre l’Irlanda mi piace sempre come il primo giorno. Tra gli aspetti negativi, direi che avrei voluto poter insegnare pallacanestro anche in Irlanda, ma le squadre sono pochissime e non sono mai riuscito a riprendere davvero la mia attività di coach.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

I progetti sono tanti e, lo ammetto, anche un po’ confusi a volte. Per ora il mio piano è risparmiare un po’ ogni mese per potermi presto lanciare in una nuova avventura. Forse proprio qui in Irlanda…


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