Non è facile orientarsi in un mercato del lavoro che si muove così in fretta. Gli osservatori lo ripetono: nell’ultimo periodo, a dominare la scena sono soprattutto cinque forze, non sempre prevedibili – tecnologia, incertezza economica, sostenibilità, demografia e, certo, pure la geopolitica.
Alcuni rapporti – il Future of Jobs Report del World Economic Forum, per dirne uno tra i più citati – suggeriscono che, già entro la fine del decennio, ci si troverà di fronte a milioni di posti che svaniranno e altrettanti che, invece, faranno capolino dal nulla. Serviranno capacità nuove, adattamento, forse anche un po’ di audacia.
Anche l’Italia si trova immersa in questa riorganizzazione globale, pur con qualche particolarità sua: sembra premiare chi si specializza, ma allo stesso tempo esalta la flessibilità. Oggi, per molti, trovare una posizione qualificata – spaziando dal digitale alle energie pulite – appare davvero meno irraggiungibile che in passato.
Si potrebbe dire che proprio l’economia online, e nuovi servizi come quelli del casino online, abbiano contribuito ad allargare le porte.
Impatto della tecnologia e delle nuove competenze nel mercato del lavoro internazionale
Non si fa che parlare di intelligenza artificiale, automazione e piattaforme digitali… e non a torto. Tutto questo ha iniziato da tempo a scombinare le priorità di aziende e scuole, anche se non tutti stanno reagendo allo stesso modo o con la stessa velocità. Un dato di Asnor.it: pare che l’86% delle aziende nel mondo si aspetti, entro il 2030, un forte rimescolamento organizzativo dovuto proprio alle nuove tecnologie.
Aumenta la sete di digital skills c’è poco da discutere, ma la semplice familiarità con il computer ormai non basta quasi mai. Insomma, per non rimanere indietro, conviene saper mettere mano a dati, algoritmi, infrastrutture cloud e sistemi automatizzati.
Un po’ in sordina, poi, in alcuni paesi europei, il 37% della forza lavoro già si muove in ruoli connessi strettamente alla tecnologia. Questa spinta sta toccando anche settori apparentemente laterali – dal mondo dei servizi online a quello del casino online – costringendo molte realtà a puntare su corsi di formazione continua e riqualificazione professionale. Nel frattempo nuove professioni si affiancano ai vecchi ruoli, in una miscela sempre più difficile da catalogare con le vecchie definizioni.
Cambiamenti economici e mobilità verso l’online
C’è stato un salto improvviso nei trend economici: volatilità, inflazione, mercati che cambiano letteralmente dall’oggi al domani. Di fronte a tutto questo, le aziende si vedono quasi obbligate a reinventarsi, ricercando spesso flessibilità più che certezze.
La crescita dell’online ha sorpreso persino i più scettici su settori impensabili: ad esempio, la crescita di servizi digitali e intrattenimento come il casino online si affianca alla domanda di e-commerce, remote working, cybersecurity e consulenza internazionale.
Oggi il lavoro da lontano non è più un affare per poche imprese digitali. Sempre più spesso, aziende storiche e anche tradizionali si affidano a team remoti: c’è bisogno di project manager, specialisti IT e creatori di contenuti, ma spuntano anche nuove figure in sostenibilità, spesso distribuite ai quattro angoli del mondo eppure unite da una semplice connessione.
Sotto il profilo geografico, le distanze si stanno comprimendo di continuo; qualche decennio fa, certe offerte sarebbero sembrate fuori portata. Secondo alcune indagini – tipo quella di Elleppi – nel 2025 potrebbero essere la metà le aziende disposte ad aprirsi al lavoro internazionale, soprattutto tramite piattaforme collaborative e servizi cloud. Di conseguenza, la caccia ai talenti si fa sempre più globale.
Transizione verde e nuovi settori trainanti
A quanto pare, la richiesta di professionisti green non è destinata a scendere. Sostenibilità è diventata una parola chiave, anche per via delle politiche europee e delle mosse dei governi nazionali che spingono sull’acceleratore di rinnovabili, mobilità sostenibile, gestione dei rifiuti e consulenza ambientale.
Secondo ASNOR, tra il 2023 e il 2030 potrebbero nascere almeno 78 milioni di nuovi posti nel mondo, soprattutto in settori che mettono insieme ambiente e tecnologia. In pratica, l’energia e la sostenibilità ambientale stanno trainando la creazione di green jobs.
Le piccole e medie imprese, ci tengono a stare al passo: molte aprono posizioni dedicate a chi sa valutare l’impatto ambientale o a esperti di economia circolare. In tutto questo, il mercato del lavoro non sembra più tanto cauto verso chi rischia: doti come creatività, adattamento e capacità di aggiornarsi rapidamente sono viste come autentici punti di forza.
Intanto, corsi specialistici, master focalizzati sulla transizione ecologica e nuove possibilità di stage dedicati al green spuntano come funghi, inclusi in programmi di formazione di paesi come la Spagna.
Sviluppi demografici, welfare e inclusione
Il progressivo invecchiamento della popolazione – un fenomeno stabile, almeno nelle economie più avanzate – ha già cominciato a cambiare la lista delle priorità delle imprese. Servizi assistenziali, profili infermieristici, ruoli sanitari di vario tipo: la domanda cresce, sostenuta anche da chi sa integrare le tecnologie nella sanità, che sia per telemonitoraggio o medicina digitale.
Eppure, altrove c’è movimento in senso contrario; in certi contesti, la fascia dei giovani si allarga, e l’attenzione delle imprese va tutta sull’attrarre competenze in campo tech, spesso grazie a partnership internazionali. Politiche di inclusione, lavoro agile, ricerca di un vero equilibrio tra vita personale e lavorativa… tutte cose che stanno emergendo come vere priorità.
Un trend, questo, che secondo skilla.com potrebbe indirizzare nei prossimi anni la mobilità verso paesi in cerca di innovazione e personale altamente qualificato. In ogni caso, il panorama rimane in parte incerto: non mancano nuove fragilità, ma le occasioni reali, almeno per chi sa muoversi, non sembrano poche.
Conclusione su responsabilità e nuove sfide
Trasformare il modo di pensare al lavoro – anche grazie alle possibilità offerte dall’online e da servizi come il casino online – ormai è quasi una necessità, più che una scelta. Però non basta seguire la corrente: orientarsi richiede attenzione, aggiornamento costante e una valutazione accurata delle proprie priorità.
Forse quelli che investiranno in sé stessi, abituandosi a non dipendere solo dalla tecnologia ma sviluppando anche creatività e competenze trasversali, avranno qualche carta in più in mano per reggere il passo.
Responsabilità oggi vuol dire anche essere consapevoli dei propri limiti, curare la propria sicurezza digitale e mettere in chiaro che tipo di equilibrio si vuole davvero raggiungere, senza aspettarsi risposte universali. Tutta questa evoluzione non ha ancora un finale definito, a ben vedere.