Lavorare viaggiando con il Wwoof in cambio di vitto e alloggio

L’esperienza di Agnese che sta viaggiando e lavorando in cambio di vitto e alloggio grazie al Wwoof

Stare a contatto con la natura, viaggiare e lavorare in cambio di vitto e alloggio, conoscere tante nuove persone da tutto il mondo… se ti piacerebbe intraprendere un percorso del genere, il Wwoof è quello che fa per te. Agnese ci spiega cos’è e come funziona in questo utile post, buona lettura!

Stai girando l’Italia grazie al progetto WWoof, ci puoi spiegare di cosa si tratta?

Un anno fa ho saputo dell’esistenza del Wwoof e mi ha subito incuriosito tantissimo; Wwoof sta per World Wild Opportunities on Organic Farm: in poche parole si tratta di un’associazione che mette in contatto Host e Wwoofer di tutto il mondo; gli Host sono agricoltori che ospitano appunto chi decide di associarsi come viaggiatore.

Pagando una quota associativa annuale infatti, si ha la possibilità di accedere ad una lista di aziende aderenti al Wwoof e di contattarle per richiedere ospitalità.

In sostanza le aziende agricole aderiscono alle finalità associative del Wwoof (principalmente diffondere uno stile di vita ecologico e la conoscenza di un’agricoltura naturale), rendendosi così disponibili ad accogliere volontari da coinvolgere nelle loro attività quotidiane. Chi sceglie di viaggiare appoggiandosi a queste aziende darà qualche ora di lavoro in cambio di vitto e alloggio.

Ogni nazione ha la sua associazione Wwoof e per andare in un determinato territorio bisogna associarsi al Wwoof locale (esempio: per visitare aziende in Italia bisogna associarsi a Wwoof Italia).

wwoof

Come hai fatto a trovare questa opportunità? Ci sono siti web o community italiane che ci puoi segnalare/consigliare?

Io ne sono venuta a conoscenza grazie ad una persona che me ne ha parlato; ma ho scoperto che cercando su internet vitto e alloggio in cambio di lavoro il Wwoof compare tra i primi risultati. Il sito Wwoof Italia è molto chiaro e ben strutturato; in più ci sono referenti regionali e nazionali disponibilissimi per qualunque chiarimento o informazione. Esiste www.wwoof.net che è il sito di riferimento mondiale e poi c’è un sito per ogni paese aderente.

Ci sono anche dei gruppi Facebook grazie ai quali poter reperire informazioni, ma non esiste un portale di feedback sul wwoofing.

A livello pratico come funziona la partecipazione a questi progetti? Puoi candidarti gratuitamente? Vieni retribuita o ti viene dato in cambio vitto e alloggio? Per quanti mesi/anni puoi prendere parte? C’è un limite di età?

Diventare Wwoofer è facilissimo: si sceglie lo stato che si vuole visitare, si paga la quota associativa stabilita (per l’Italia 35€ comprensivi di assicurazione) e si riceve una tessera della durata di un anno oltre alla lista degli Hosts aderenti. La tessera si può rinnovare infinite volte, ed è indispensabile averla sempre valida.

La formula è vitto e alloggio in cambio di 4-6 ore di lavoro al giorno; è prevista flessibilità dovuta al fatto che si tratta di volontariato e non di un accordo di lavoro.

Le modalità di soggiorno, vitto, mansioni e orari possono cambiare da azienda ad azienda e si definiscono con i singoli Hosts; ad esempio, in molti casi si alloggia in una stanza della casa dell’azienda ospitante, ma altre volte può essere disponibile solo una roulotte o tenda.

È necessario avere 18 anni ma non c’è un’età massima; bisogna però essere in grado di svolgere lavori fisicamente impegnativi. Si viene coinvolti in tutte le attività di un’azienda agricola.



Da quanti mesi sei in viaggio e quali lavori hai dovuto svolgere durante la tua esperienza?


Ho deciso di partire nonostante fossi all’ultimo anno di università e con una tesi magistrale da scrivere: il compromesso è stato non andare troppo lontano dalla mia università. Per questo motivo per ora giro l’Italia. Sono stata tra Giugno e Luglio dell’anno scorso a Zavattarello, un borgo meraviglioso dell’Oltrepò Pavese. Da Settembre a Dicembre in Puglia nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Ora mi trovo in Toscana, in provincia di Grosseto.

Al Wwoof aderiscono aziende di tutti i tipi: molte fanno attività di agriturismo o bed and breakfast, altre vendono i loro prodotti, altre invece sono più piccole ma lavorano per l’autosufficienza a 360°. Le descrizioni sulla lista permettono di farsi un’idea generale sulle attività che si svolgono in ogni realtà. In linea generale i lavori dipendono dal periodo dell’anno in cui ci si sposta, ma quasi sempre ci sono lavori nell’orto (potatura, pulizia, trapianto, raccolta) o nel bosco (tagliare la legna, costruire muretti o steccati etc.).

Personalmente per ora mi sono occupata di lavori nell’orto: ho ripulito dalle erbacce un campo di lavande e uno di fragole, ho potato noccioli e tagliato l’erba; ma ho anche aiutato per l’accoglienza degli ospiti (pulizia delle stanze, degli esterni, ecc.). Ripeto, le mansioni sono tra le più svariate e c’è sempre più di una cosa da fare, perciò spesso l’Host fa scegliere anche al wwoofer quale attività svolgere.

wwoof italia

Una cosa importante da sapere è che è sempre meglio organizzare i propri spostamenti in anticipo. Io ho sempre avuto risposte abbastanza immediate e ho trovato in pochi giorni ospitalità; ma, soprattutto nella stagione estiva, le richieste sono molte.

A chi consiglieresti il wwoof?


Secondo me il Wwoof è un ottima opportunità per diverse ragioni: certamente dà la possibilità di visitare nuovi posti senza avere spese di vitto e alloggio, ma non credo che questo possa essere il motivo esclusivo per fare questa scelta, perché il lavoro può essere pesante e non si hanno trattamenti da albergo (anche se io ho trovato sempre ospitalità più che confortevole); sicuramente è una fantastica occasione per allargare i propri orizzonti, conoscere persone e lavori nuovi.

Ciò che accomuna gli Hosts secondo me è il grande senso di ospitalità, la voglia di condividere e di conoscere; se il wwoofer ha lo stesso desiderio, di certo ne viene fuori una meravigliosa esperienza!

Per questo lo consiglio a chi ha voglia di mettersi in gioco, a chi ama stare all’aria aperta, a chi ha voglia di condividersi e di sentire storie diverse da quelle che si sentono in città; a chi vuole scoprire che sapore ha il cibo che ti coltivi da solo, e imparare mestieri antichi. 
A me stare a contatto con la natura fa stare benissimo e adoro tutto ciò che è naturale. Con queste esperienze mi sento a casa.


corsi di lingua
1
Condividi su: