Vivere in Spagna, Alberto si è trasferito in Costa del Sol

Alberto si è trasferito a vivere in Spagna

Alberto ha deciso di ricominciare da zero a Benalmádena e in questa intervista ci racconta la sua scelta di andare a vivere in Spagna.

Ciao Alberto, presentati ai lettori di Cambiare Vita

Buongiorno a tutti, mi chiamo Alberto Cozzi e mi sono trasferito a vivere in Spagna ad agosto 2015, in Costa del Sol, provincia di Malaga. Con me ci sono mia moglie e i miei due figli gemelli di 8 anni, oltre alla nostra amata gatta di 5 anni.

Di cosa ti occupavi in Italia?

alberto costa del sol

In Italia ero un Dottore Commercialista e mi occupavo (fin dagli inizi della mia carriera) di prestare consulenza alle imprese, mentre mia moglie era consulente fiscale alle persone fisiche, per conto di un CAF italiano. Insomma eravamo immersi nelle carte dalla mattina alla sera, chiusi entrambi fra quattro mura, che fossero domestiche o lavorative, per l’intera giornata, salvo gli impegni quotidiani legati ai figli.

Quando hai sentito il bisogno di lasciare l’Italia e partire?

L’Italia avevo in mente di lasciarla già dall’anno 2005, quindi erano dieci anni che coltivavo questa speranza. Inizialmente però la motivazione era solo climatica, avevo voglia di poter vivere all’aria aperta tutto l’anno, senza che la mia vita fosse scandita dal passare delle stagioni, di cui quella estiva troppo corta e mai appieno goduta per via del mio lavoro.

Con il passare del tempo però le motivazioni sono aumentate in maniera decisa: la situazione del Paese è andata peggiorando anno per anno, culminando con la triste invasione incontrollata di immigrati degli ultimi periodi che ha provocato tensioni sociali non di poco conto, il mio lavoro ha subito un pesante contraccolpo dalla crisi economica ed anche la professione che svolgevo non rappresentava più l’obiettivo per cui avevo tanto studiato in passato, è cambiata in maniera vergognosa; in ultimo poi la salute dei miei figli (nati prematuri) peggiorava di anno in anno a causa dell’insalubrità dell’aria, pertanto onde evitare di vivere di rimpianti il resto dell’esistenza ho deciso di mollare tutto e cambiare vita.

Ora in quale città ti trovi e di cosa ti occupi?

Ora vivo a Benalmádena, una città a misura di famiglia con bambini, dove il sole splende per quasi tutto l’anno e dove si può tranquillamente pranzare all’aperto anche nei mesi più freddi, il che personalmente mi da un senso di pienezza e libertà impagabile.

In Costa del Sol ho costituito una società che si occupa di sviluppare relazioni commerciali tra Italia e Spagna e viceversa, quindi di internazionalizzazione delle imprese, mentre mia moglie è riuscita a mantenere il suo lavoro in quanto ha aperto un ufficio periferico di collegamento con l’Italia, sempre con il suo Caf, per assistere dal punto di vista fiscale, contributivo e pensionistico gli italiani qui residenti, ma anche per aiutare famiglie che come noi hanno preso la decisione di trasferirsi qui a vivere, assistendole in tutte le pratiche immobiliari e commerciali per aprire un’attività in loco.

vivere in spagna

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di vivere in Spagna?

Francamente posso parlare solo dei vantaggi, perché di svantaggi nella mia situazione personale al momento non ne ho. Vivo all’aria aperta insieme ai miei figli per quasi tutta la giornata, sfruttando il clima e la luce prolungata del sole, per portarli ai parchi e al mare (lavoro permettendo) in qualsiasi ora e giorno della settimana.

Viviamo in un ambiente cosmopolita che consente di relazionarci con moltissime persone di altri paesi europei e del mondo intero che non solo vengono in vacanza qui, ma ci vivono proprio, e l’integrazione è vissuta e gestita diversamente che in Italia. La sicurezza è garantita dalla presenza costante sul territorio delle forze dell’ordine, temute e rispettate (oltre che pagate) molto di più di quanto non accada in Italia; lo stress è un vecchio e triste ricordo come pure la frenesia di una vita quotidiana che in Italia mi ammalava l’anima, togliendo spazio ai veri valori che dovrebbero caratterizzare l’esistenza umana, tra cui non ho mai posto il denaro e la bramosia, pertanto il passo per me è stato più semplice in questo senso.

Non che qui non ci siano difficoltà, su tutte il lavoro (molto scarso e spesso mal pagato) e una mentalità molto diversa a quella a cui ero abituato, in termini di serietà e professionalità, e di questo sarò sempre grato alla Lombardia ed alla province di Varese e Milano da cui provengo, dove sono nato, ho vissuto ed ho lavorato; ma i vantaggi di vivere in Spagna superano nel mio caso decisamente le difficoltà, per questo sono pienamente soddisfatto della scelta fatta.

Non senti mai la nostalgia dell’Italia?

Assolutamente no, mai percepita finora e se non l’ho provata in questi mesi iniziali non la proverò certamente in futuro, considerato anche che i principali affetti della mia vita sono qui con me, in Italia lasciamo pochissimi veri amici con i quali ci sentiamo regolarmente, il cordone ombelicale con i genitori è stato ormai rescisso da parecchio tempo (siamo persone molto indipendenti) e con i pochi parenti che abbiamo manteniamo contatti costanti, in totale armonia e serenità.

In questi anni in cui meditavo il cambiamento parlando con le persone mi sono però reso conto di una cosa: il fattore familiare e relazionale è sempre al primo posto quale elemento critico che impedisce o vanifica gli sforzi fatti per trasferimenti a lungo raggio, quindi in questo senso noi ci sentiamo avvantaggiati. Riteniamo altresì che la vita vada vissuta senza legacci o zavorre, nel rispetto degli altri ma in sintonia con le proprie primarie esigenze umane. Se poi non si è nemmeno legati come noi a fattori tipici italiani, il cibo su tutti, direi che la nostalgia dell’Italia proprio non esiste.

Come sei riuscito a trasformare una passione in un lavoro?

Diciamo che non ho trasformato una passione in un lavoro perché io lavoro per vivere, non il contrario, sebbene abbia sempre ammirato chi ha fatto di una passione personale anche la fonte del proprio sostentamento.

Ho semplicemente preso in mano la mia vita e con coscienza e sentimento ho dato una sterzata nel momento più opportuno, quando ho capito che, ora o mai più! E questo mi inorgoglisce, perché non si può vivere schiavi del sistema, dei pregiudizi o delle proprie paure. Il cambiamento è crescita, nel bene o nel male.

In realtà però c’è un tema che mi sta appassionando, ed è quello di poter fornire (insieme a mia moglie) aiuto ed assistenza seria e concreta ad altre famiglie che vogliono venire a vivere in Spagna, nato un po’ per caso ma che mi permette di abbinare l’impegno professionale con la voglia di aprirmi e relazionarmi umanamente con altre persone, un aspetto che non ho mai potuto sviluppare concretamente in Italia, sempre chiuso fra quattro mura e dedito a sviluppare clientela, più che amicizie.

Per questo dedico una discreta parte del mio tempo a sviluppare il nostro blog dedicato a chi vuole venire a vivere in Spagna Italiani Costa del Sol appena nato da mani “ignoranti” di informatica, ma proprio perché fatto artigianalmente e con passione quotidiana ci da la voglia e il piacere di condividere una nuova esperienza e acquisire nuove conoscenze, di certo più creative rispetto a quelle cui siamo sempre stati abituati.

alberto benalmadena

Quali consigli ti senti di dare ai nostri lettori che vogliono seguire le tue orme e cambiare vita?

Il consiglio pare banale e scontato, ma è quello di cogliere il momento favorevole al cambiamento, perché la vita non offre molte chance e perderle significa poi vivere rimpiangendo scelte mai fatte per mancanza di coraggio o molto spesso solo perché condizionati da problemi che paiono insormontabili, ma che in realtà sono solo il frutto di nostre personali insicurezze.

Un suggerimento concreto però lo voglio dare: non partire mai affidandosi all’improvvisazione ed alla frenesia, ma con un progetto serio in mente di trasferimento e di lavoro, studiato e meditato, cercando gli agganci professionali giusti in loco prima di fare il passo definitivo, possibilmente testati o consigliati da persone di fiducia, per ridurre al minimo il rischio di errore, e di dotarsi comunque di una provvista finanziaria che consenta di non dover vivere i primi tempi con l’ansia di trovare immediatamente un lavoro.

Ah dimenticavo: almeno imparare un po’ la lingua del paese dove ci si vuole trasferire, è un fattore fondamentale.

Suerte para todos!


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