5 domande che devi porti prima di mollare tutto e partire

Alcune riflessioni da fare prima di mollare tutto e partire

Perchè vogliamo partire? Alcune domande che devi porti sulle motivazioni che ci spingono a mollare tutto, cambiare vita e partire, scritte da Enrico, fondatore del podcast Itaround che racconta le storie di altri italiani all’estero.

Perché?

Ti ricordi quando tartassavi continuamente i tuoi genitori (e chiunque ti capitava a tiro…) con questa domanda? È una fase dell’infanzia che capita a tutti. Quel passaggio in cui siamo curiosi, vogliamo scoprire, vogliamo capire e sentiamo il desiderio spontaneo di sapere la realtà su tutto quello che ci circonda.

E allora perché?

Perché con il passare degli anni non manteniamo queste sensazioni per cercare di conoscere meglio noi stessi? Perché non cerchiamo di capire quali sono i meccanismi che ci fanno fare certe scelte piuttosto che altre? Perché smettiamo di avere questa sete di conoscenza? Perché desideriamo con così tanto ardore di mollare tutto e andarcene?

Per superficialità? Oppure per paura?

Con questo articolo non voglio di certo fare la parte del terapeuta di turno e nemmeno dare consigli generalisti e che servono a poco. Voglio solo esprimere il mio punto di vista basato sulla mia esperienza personale e sui dati raccolti dalle ormai numerose interviste che ho fatto con italiani che si sono spostati all’estero.

enrico itaround

Che cosa ho capito?

Ho capito che il dove è l’ultimo dei problemi. Il come ci va a braccetto e il quando pure. Il chi è scontato. È il classico caso in cui, per dirla in gergo sportivo, il perché sale sul primo gradino del podio e il secondo arriva quarto!

Eppure questa è l’ultima domanda che si pone chi ha il desiderio di partire, di cambiare vita. Io compreso (a suo tempo…). E questo non ha alcun senso.

Quando si comincia ad avere l’idea di cambiare vita si inizia a pensare ad una possibile destinazione, ci si informa in mille modi a proposito di visti, di alloggi, di lavoro, di costo della vita, si programma un possibile periodo di partenza, si cerca un appoggio, etc etc.

Ma non è questo il punto da cui partire. Queste sono tutte fasi fondamentali (partire a caso è una cosa sbagliatissima!) ma che vanno valutate solo successivamente. La prima cosa da approfondire è: perché voglio partire?

È non è una domanda così scontata come può sembrare. Significa scavare dentro se stessi alla ricerca di risposte e le risposte non sono sempre piacevoli. Anzi. Si va a scavare negli angoli più remoti e che cerchiamo, per paura o per protezione, di tenere bene al sicuro. Portarli alla luce non è un gioco da ragazzi.

Ma attenzione! Spesso il perché non è quello che credi o il primo che ti viene in mente.

Negli anni ho imparato questa tecnica che mi ha aiutato molto e voglio condividerla con te.

Quando ti chiedi il perché di qualcosa scendi fino a 5 livelli di profondità. Nel senso che devi rispondere (meglio farlo nero su bianco, non a mente…) al primo perché con la prima risposta che ti viene in mente. Ora devi semplicemente scrivere perché davanti alla risposta e mettere un punto di domanda alla fine.

Ora rispondi a questa nuova domanda e ripeti l’operazione fino ad arrivare a 5 domande.

Facciamo un esempio:

Perché voglio cambiare vita?

Perché dove sono ora mi sento insoddisfatto. Perché sono insoddisfatto?

Perché mi sembra di vivere una vita priva di senso. Perché mi sembra di vivere una vita priva di senso?

Perché qui non ci sono mai “botte di vita”. Perché non ci sono mai “botte di vita”?

Perché faccio sempre le stesse cose e non succede mai niente di nuovo. Perché faccio sempre le stesse cose e non succede mai niente di nuovo?

Perché sono pigro e qui non c’è niente da fare.

Analizziamo ora questo esempio.

Non c’è niente da fare? L’Italia è uno dei paesi più ricchi al mondo. Dire che non c’è niente da fare (a meno che tu non viva in un paesino di 50 abitanti nel bel mezzo del niente, ma anche in questo caso ci sarebbero una marea di cose da fare a contatto con la natura) è una, per dirla alla Fantozzi, una c*****a pazzesca!

Sei pigro? E quindi cosa cambia se ti ritrovi dall’altra parte del mondo? Per magia la pigrizia svanisce? Sì, il primo periodo avrai così tanta adrenalina che sarai pieno di vita ma poi? Ritorni ad essere il solito pigro e, di conseguenza, il solito insoddisfatto.

Avrebbe dunque un senso mollare tutto per partire e cambiare vita? Mmm… non ne sarei così convinto.

È pieno di persone che sono partite piene di entusiasmo per poi tornare con la coda tra le gambe e con la sensazione di avere fallito. Io faccio parte di questo nutrito gruppo.

Non mi sono fatto le domande giuste prima di partire e mi sono ritrovato dall’altra parte del mondo e con gli stessi identici malumori che avevo prima di partire. E a condire il tutto c’era anche il fatto che ero completamente solo.

Ho fatto quindi una cosa sbagliata? Assolutamente no! Ma l’ho fatta con la motivazione e l’atteggiamento sbagliati! Non sto dicendo che non si debba partire, anzi, è un’esperienza che dovrebbe fare chiunque! Ma va fatta con il giusto atteggiamento, le giuste motivazione e la giusta carica. E queste non possono essere leggi universali. Devi trovare le tue, quelle scritte solamente per te e l’unico modo per farlo è quello di analizzarti e di farti le domande giuste.

Cerca quindi di capire a fondo quali sono le reali motivazioni che ti spingono a voler cambiare vita e concentrati su quelle. Non partire perché fa figo, perché lo fanno tutti o perché il tuo amico in Indonesia posta foto bellissime su Facebook.

Se quello che desideri fare è partire e mollare tutto, allora fallo. Non aspettare ancora. Fallo subito.

Ma fallo dopo aver capito bene i motivi per cui vuoi farlo e non farlo per scappare. Potrai essere anche a 20mila chilometri da casa ma la tua testa sarà sempre con te!

È facile cambiare vita, ma solo se sai come farlo. E il primo passo non è di certo cambiare tutto quello che ti circonda. Il primo, e fondamentale, passo è cambiare te stesso.

In bocca al lupo! 😉


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