Carte di debito: cosa sono, differenze con bancomat e prepagate

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Carte di debito: cosa sono e come funzionano?

Le carte di debito sono strumenti di pagamento elettronici che prevedono l’addebito immediato dell’importo speso sul conto corrente dell’intestatario.

Migliori Carte di Debito

Fin dalla sua introduzione in Italia, la carta di debito è stata chiamata erroneamente come Bancomat, che in realtà è un marchio registrato (di proprietà del Consorzio Bancomat) e si riferisce al circuito per il prelievo da ATM o sportello automatico più diffuso a livello nazionale.

Nel corso degli ultimi anni, al circuito Bancomat se ne sono aggiunti altri, in particolare quelli gestiti da MasterCard, denominati Maestro e Mastercard Debit, VisaDebit e V-pay, amministrati da Visa, e Postamat gestito da Poste Italiane.

La carta di debito, per consentire di eseguire le transazioni negli esercizi commerciali fisici e online, dev’essere collegata ad un conto corrente bancario e ad una somma di denaro presente sulla carta.

La spesa effettuata con la carta di debito viene addebitata sul conto di riferimento e scalata dalla cifra disponibile nello stesso momento in cui avviene la transazione; pertanto, il requisito indispensabile per utilizzare le carte di debito è quello di disporre subito delle risorse finanziarie per effettuare l’acquisto.

Le carte sono dotate solitamente di tecnologia contactless, contraddistinta dal tipico simbolo delle linee curve concentriche, che consente di portare a termine le transazioni semplicemente avvicinando la carta al POS, senza inserirla nel terminale.

Per gli importi inferiori a 25€ il sistema non richiede la digitazione del codice PIN (Personal Identification Number), e la stampa della ricevuta o scontrino è disponibile solamente su richiesta del cliente.

Quali sono le differenze tra bancomat e carta di debito?

Come anticipato, non ci sono differenze tra il bancomat e la carta di debito, poiché si riferiscono entrambi allo stesso strumento. Bancomat è il nome del circuito con cui funzionavano le prime carte di debito e, come talvolta accade quando si identifica un prodotto ad un marchio diventato popolare, la carta di debito è stata per molto tempo collegata in maniera univoca al bancomat.

Ad oggi, poiché sono diversi i circuiti collegati alle debit cards e l’universo degli strumenti di pagamento digitale si è ampiamente allargato, sembra più opportuno fare specifico riferimento al termine carte di debito, che risulta più preciso.

Differenze tra carte prepagate e carte di debito

La principale differenza tra la carta prepagata e la carta di debito riguardano il fatto che, mentre quest’ultima necessita di un conto corrente bancario cui essere agganciata, la carta prepagata, sia virtuale che fisica, è una sorta di portafoglio elettronico ricaricabile in cui tale elemento non è indispensabile.

Vi sono carte prepagate emesse dagli istituti bancari e proposte ai correntisti, come anche carte prepagate con IBAN che non sono collegate a un conto corrente e consentono di eseguirne alcune operazioni tipiche, come prelievo di contante, accredito dello stipendio e disposizione di bonifici.

Proprio nella natura e nel numero di operazioni che va individuata un’altra differenza tra carta prepagata e carta di debito, poiché la prima è un vero e proprio borsellino elettronico, da utilizzare fino all’esaurimento dell’importo e ricaricabile da qualsiasi soggetto, mentre la seconda è, oltre a un mezzo di pagamento e prelievo di contante dal conto, uno strumento di accesso al proprio conto corrente.

Riguardo alle differenze tra le due tipologie di carte, va osservato che, negli ultimi anni, alcune FinTech hanno elaborato strumenti di pagamento che costituiscono una via di mezzo tra le prepagate e le carte di debito, includendo in un prodotto unico gli elementi migliori di entrambe.

Tali soluzioni sono dirette alla soddisfazione di esigenze che nascono in particolar modo in contesti aziendali, in cui il conto corrente dell’impresa e tutte le funzionalità a esso collegate, sono connesse ad una carta di debito dotata di IBAN, che consente di agganciare una pluralità di carte di pagamento per collaboratori e dipendenti, con lo scopo di semplificare la gestione della vita quotidiana aziendale e adempiere in modo più automatico agli obblighi di natura fiscale.

Attraverso queste categorie di carte non è possibile eseguire pagamenti a rate o, in ogni caso, ripartiti in un arco temporale successivo a quello dell’acquisto; per usufruire di tale metodo di addebito è necessario utilizzare le carte di credito.

Differenze tra carte di credito e carte di debito

La differenza sostanziale tra carta di credito e carta di debito è che con la prima il pagamento è posticipato rispetto al momento dell’acquisto mentre, con la seconda, la transazione e addebito avvengono contestualmente.

Le carte di credito prevedono diversi modi di rimborso da parte del titolare dell’importo relativo agli acquisti, che cambiano in base all’istituto bancario di emissione e al merito creditizio del cliente.

Un’altra differenza tra carta di credito e carta di debito riguarda l’importo massimo che il titolare può spendere: nel primo caso, tale limite è dato dal plafond della carta, il tetto di spesa in un arco di tempo, che può variare in base al regolamento della banca emittente.

La carta di debito, invece, permette di effettuare acquisti nei limiti della propria disponibilità di denaro sul proprio conto, ed entro quanto stabilito nel contratto associato alla carta, che prevede un massimale di spesa sia giornaliero che mensile.

Circuiti di riferimento principali

I principali circuiti di riferimento delle carte di debito sono i seguenti:

  • Circuito Bancomat: storicamente, il primo ad essere attivo nel nostro Paese; è amministrato dal Consorzio Bancomat, l’ente italiano che gestisce i marchi registrati Bancomat e PagoBancomat;
  • MasterCard Debit: gestiti entrambi dalla società MasterCard, che comprende oltre 25.000 istituti finanziari in tutto il mondo mondo;
  • Circuito Cirrus: di proprietà della società MasterCard, connette le carte dei circuiti della società a oltre 1 milione di sportelli ATM nel mondo;
  • Circuito Maestro: si tratta di un network internazionale di pagamenti digitali, di proprietà del marchio MasterCard, che rilascia carte di debito e prepagate degli istituti bancari associati al programma;
  • Circuiti V-pay, Visa Electron e VisaDebit: amministrati da Visa, azienda californiana che include all’incirca 21.000 società finanziarie;
  • Circuito Postamat: presente nel nostro Paese e gestito da Poste Italiane, permette di eseguire pagamenti e prelievi di contante per i possessori di carte Postamat (come ad esempio Postepay Evolution) o mediante carte che appartengono agli altri circuiti internazionali di MasterCard e Visa (pagando solitamente una commissione).

Sicurezza carte, codice PIN, tecnologia contactless e costi

Per quanto riguarda gli aspetti legati alla sicurezza delle transazioni effettuati mediante le carte di debito, è prevista la digitazione del PIN, solitamente composto da 4 o 5 cifre, dopo l’inserimento della carta nel terminale POS.

La tecnologia contactless, termine inglese che significa senza contatto, consente la verifica della carta di debito semplicemente avvicinandola al terminale di pagamento: in Italia, per le spese dall’importo inferiore ai 25€ non è richiesto il PIN, obbligatorio però per transazioni di valore superiore.

Per riconoscere gli esercizi in cui viene accettata la tecnologia contactless è sufficiente individuare la presenza sul POS del simbolo che trovi qui di seguito:

Contactless

Per contenere il fenomeno delle frodi sulle carte di debito, gli istituti emittenti prevedono l’impostazione di alert via SMS al numero di cellulare del titolare del conto, che riceve un messaggio in tempo reale ogni volta che esegue un prelievo o pagamento con la carta di debito.

Ad oggi, la gestione del pannello di controllo relativo alle notifiche è interamente digitale e ne consente la completa personalizzazione da casa o accedendo all’area personale della propria banca da smartphone.

Oltre al codice PIN e alle notifiche in tempo reale, anche la soglia massima di prelievo giornaliero ha lo scopo di contenere le frodi che dovessero eventualmente verificarsi sul proprio conto, entro il tetto massimo di prelievo presso gli ATM o di pagamento con la carta di debito.

I costi legati all’utilizzo delle carte di debito sono, in genere, sostenuti sia dal titolare del rapporto di conto corrente che dagli esercenti che ricevono i pagamenti con questo strumento.

Il proprietario della carta, in base al contratto sottoscritto con la banca, pagherà un importo forfettario inerente la sottoscrizione, la sostituzione o la ricarica della carta debito.

Coloro che ricevono il pagamento, di solito, sostengono il costo relativo ad un canone periodico per la gestione del POS, nonché una percentuale su ogni transazione che, in base all’istituto bancario, può anche tradursi in una cifra forfettaria, indipendentemente dal numero e dall’importo delle operazioni.

Una considerazione utile riguarda il fatto che, in Italia, i costi legati alle transazioni eseguite mediante il circuito Bancomat, con riferimento alle commissioni, sono inferiori rispetto a quelli addebitati utilizzando gli altri circuiti.

La tecnologia avanzata dei pagamenti mediante specifiche applicazioni legate all’utilizzo di un POS mobile, consente agli esercenti o ai professionisti di ridurre le spese inerenti all’impiego di un terminale tradizionale.


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