7 lezioni che ho imparato vivendo all’estero

Ci scrive Serena Muzzolon che, per intraprendere il sogno di vivere viaggiando, ha creato il blog Libertà per Viaggiare, un progetto attraverso il quale da consigli per viaggiare in tutto mondo senza dipendere da un lavoro fisso. Ecco la sua storia attraverso i paesi in cui ha vissuto e un regalo in fondo all’articolo.

Quando torni in Italia? Non ti manca casa? Dove trovi i soldi per viaggiare?

serena blog viaggiare

Ancora oggi mi vengono fatte queste domande e ormai sono all’estero da 7 anni. Ho vissuto in Inghilterra, Francia, Germania e Spagna e per ora non ho intenzione di tornare in Italia.

Sono allergica alla routine e ho la necessitá di cambiare abitudini e Paese per sentirmi viva. Fin da piccola, ho sempre avuto un certo debole per i viaggi e uno dei miei sogni nel cassetto era quello di vivere all’estero.

Da allora, ne è passata di acqua sotto i ponti e il mio sogno si fatto realtá. Vivere all’estero è un’esperienza bellissima che consiglio a tutti e queste sono le 7 lezioni che ho imparato in questi anni.

1. Tu decidi del tuo destino. Se le cose non vanno per il verso giusto, cambiale!

All’università avevo una voglia irrefrenata di studiare all’estero e per questo mi sono presentata per ben due volte al progetto Erasmus. A chi non sarebbe piaciuto vincere una borsa di studio per studiare, vivere e lavorare all’estero un anno? Lontano da casa e dai genitori, conoscere altri studenti stranieri, scoprire posti nuovi, mangiare cucina locale, feste e viaggi e rock and roll.

Il primo anno d’università, non appena aprirono le iscrizioni, presentai la mia domanda per andare in Inghilterra. Ero così eccitata! Già sognavo ad occhi aperti la mia nuova vita inglese.

Invece, tra i tantissimi candidati che si erano presentati, non ero stata selezionata. “Pazienza”, mi sono detta. Mi sarei rifatta l’anno dopo.

Il secondo anno presentai di nuovo la mia candidatura, stavolta per andare a Madrid. Ancora una volta, mi si strinse il cuore quando non vidi comparire il mio nome nell’elenco dei vincitori del programma. Ancora una volta, mi avevano chiusa la porta in faccia.

Abbattuta e con un po’ di vergogna, ho imparato la mia prima lezione, prima ancora di partire: l’università non voleva aiutarmi a vivere all’estero? Benissimo. Mi sarei arrangiata da sola.

Ormai mancava solo un anno per concludere gli studi per cui feci di tutto per laurearmi nei tempi stabiliti e uscire dall’università il novembre del 2010. Dopo neanche una settimana, presi un volo di sola andata per Manchester con un’amica. Il mio sogno di andare a vivere all’estero si stava finalmente realizzando e tutto perchè lo volevo veramente.

Non fermarti se ti chiudono una porta in faccia. Se hai un sogno, proteggilo e trova altri modi per realizzarlo!

2. I soldi non devono essere un ostacolo per partire ma una motivazione per darsi da fare

Quando arrivai a Manchester, avevo solo 700 euro con me. I risparmi dei miei anni da studentessa. Non avevo né alloggio, né lavoro. Tutto quello che portavo con me era una grande valigia, i miei risparmi, una sim inglese e una prenotazione di un paio di giorni in un ostello di Manchester.

Non è meglio che ti cerchi un lavoro serio qui in Italia? Come fai a partire senza sapere dove andare a dormire? …e se non trovi lavoro, che farai?

Quante domande mi hanno fatto prima di partire eppure sono partita lo stesso e sono ancora viva. Se avessi guardato i soldi e le mille paranoie che mi avevano fatto altre persone, probabilmente ora mi starei annoiando dentro una scrivania di un ufficio in un paesino disperso nel nord d’Italia. Non sapevo che lavoro avrei trovato e se avrei trovato casa; l’unica cosa di cui ero sicura è che avevo 700 euro con me e un paio di notti prenotate in un ostello.

serena liberta per viaggiare estero

Quello era il budget e quella era la situazione per cui dovevo darmi da fare fin dal primo giorno per trovare casa e lavoro, altrimenti sarei tornata in Italia presto. Risultato? In meno di una settimana avevo trovato con la mia amica un appartamento e in meno di due settimane stavamo già lavorando come cameriere. Era un lavoro provvisorio ma ci ha permesso di stare in Inghilterra un paio di mesi in più.

Non crearti delle barriere tu stesso che ti impediscono di raggiungere i tuoi sogni. Piuttosto trova delle soluzioni e dei modi per poterlo realizzare.

3. La gente è buona per natura

L’appartamento che avevo trovato a Manchester era perfetto, anzi troppo. Ne avevo visto tanti prima di quello ma per motivi di prezzo e di distanza li avevo scartati. Fino a quando ho conosciuto Alain, un signore di colore che dava in affitto due appartamenti a dei giovani stranieri.

Il prezzo dell’affitto entrava nel budget, la casa era incredibile e lui era gentilissimo. Ci ha aiutato ad aprire un conto in banca, ci portava in giro per la città e spesso ci invitava a mangiare in qualche bel ristorante senza chiedere nulla in cambio.

Perché l’ha fatto? Non avevamo i soldi per pagare tutto questo. Alain era semplicemente buono. Ci ha addirittura regalato 4 biglietti gratis per andare al Old Trafford a vedere giocare il Manchester United nelle prime gradinate.

Come lui, sono sicura che ci siano ancora persone straordinarie nel mondo, che aiutano il prossimo nel momento del bisogno.

4. Bisogna viaggiare da soli almeno una volta nella vita

Molte volte mi sono ritrovata da sola, in un Paese che non sentivo mio. All’inizio passavo le serate su Skype parlando con qualche amica, poi ho capito che era uno spreco di tempo non uscire solo perché ero da sola.

Per cui mi sono data una mossa e mi sono informata delle varie iniziative che c’erano in città, come per esempio i gruppi di incontri per stranieri in qualche bar. Fare amicizia all’estero è stato veramente facile, basta solo essere disposti e lasciare la timidezza da una parte.

Le persone si avvicinano, sono curiose di conoscere la tua storia e finisci per chiacchierare ore ed ore.

5. Relazionarsi con un nativo ti fa scoprire meglio la cultura di un paese

Dopo aver vissuto in Francia, mi sono trasferita nella fredda Germania per amore. Mai e poi mai avrei pensato di vivere a Francoforte, una delle città più grigie e noiose in cui abbia mai vissuto.

Ma ero così innamorata che non mi importava. Per amore, questo ed altro! Ed è grazie al fidanzato tedesco che ho potuto scoprire in prima persona la loro cultura, come vivono, cosa cucinano, come lavorano, etc. Se non avessi seguito quella folle passione, non sarei mai andata a finire a lavorare in Germania e non avrei mai imparato le altre due lezioni che sto per raccontarti.

Ovviamente non voglio dire che devi cercarti un ragazzo/a straniero! L’importante è relazionarsi con le persone locali se vuoi scoprire la cultura e la storia di un paese.

6. I soldi non fanno la felicità

Ebbene, dopo tutta questa passione, anche questa storia d’amore terminò. La mia prima reazione fu quella di dire “io me ne vado da qui” ma poi, riflettendo con una bella birra fredda, ho capito che dovevo dare un’opportunità alla Germania e trarne il maggior vantaggio.

Escludendo l’amore, l’unica cosa che mi motivava a rimanere in Germania erano i soldi. Non a caso, molti stranieri vanno a lavorare in Germania per guadagnare bene, no? Con quello che guadagnavo ogni mese e i bonus, mi potevo permettere tutto quello che volevo.

Spendevo in viaggi, weekend all’estero, vestiti, feste, ristoranti… Grazie ai soldi avevo praticamente tutto, eppure non ero felice. In Germania il cielo era spesso grigio, la domenica non sapevo mai cosa fare perché era tutto chiuso e io ne approfittavo per andarmene in Francia o da qualche altra parte.

I soldi mi motivarono a rimanere lì un altro anno, ma poi, mi resi conto che era stupido vivere solo per questo motivo. La vita è troppo breve per lavorare solo per i soldi.

7. Casa è dove sei felice e ti senti te stesso

Avevo due scelte. Rimanere in Germania un altro po’ e continuare a guadagnare o cercare un Paese in cui mi sentivo me stessa e nel quale potevo conoscere persone con la mia filosofía di vita: la Spagna.

Vivo a Madrid ormai da 3 anni e dopo aver vissuto in Inghilterra, Francia e Germania posso dire che qui mi sento a casa. Il cielo è sempre azzurro, la gente sorride e vede la vita con spensieratezza, fare amicizia è facilissimo e la cucina e la birra Mahou “me encantan”. Io ho trovato la mia casa qui in Spagna ma per altre persone sono altri Paesi.

Viaggia, scopri altre culture, fermati in diversi posti e trova il tuo posto nel mondo!

7+1. Tu decidi di compiere il primo passo

Molte persone non se la sentono ancora di lasciare l’Italia per vari motivi. Io le chiamo scuse. Se hai voglia di partire, parti. C’è sempre tempo per tornare a casa e vedere che le cose non sono cambiate. Nessuno ti obbliga a partire se non vuoi ma non devi neanche aspettare che ti stendano un tappeto rosso.

Tutto dipende da te. Se decidi di stare a casa, è perchè tu lo vuoi. Non fossilizzarti in un lavoro che non ti rende felice solo perché è quello che hai trovato. Fà quello che ti rende felice e trova i modi per realizzare i tuoi sogni.

Non ci sono barriere che ti impediscono di partire se non quelle che ti sei creato tu stesso. Buttati e vedrai che le cose verranno da sole!

Se decidi oggi stesso di passare all’azione, ti lascio una checklist con tutto quello di cui hai bisogno per partire e trasferirti all’estero. Ti aiuterà a decidere cosa portare con te e soprattutto, cosa non devi dimenticare a casa. Inoltre troverai dei consigli per partire preparato. Puoi scaricarla qui.


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